lunedì 8 marzo 2010

Altro che mimosa

Non ho visto "Avatar" ma "The Hurt Locker" è un film bellissimo e per nulla convenzionale. Lo sceneggiatore è lo stesso Marc Boal che ha fornito il soggetto per "Nella valle di Elah", altro film sulla guerra in Iraq interpretato da Tommy Lee Jones e Charlize Theron. Se quella era la storia di un padre alla disperata ricerca di un figlio scomparso nel gorgo della brutalità della guerra e delle sue conseguenze sull'animo umano, sulla guerra che ti rovina per sempre, "The Hurt Locker" racconta le giornate di una squadra di sminatori all'opera in un ambiente dove la bomba che ti farà esplodere può nascondersi dappertutto, nel vero senso della parola.
Nella scena più crudamente realistica e sconvolgente, il protagonista è costretto a disinnescare un ordigno nascosto all'interno del cadavere di un ragazzino che gli americani conoscevano perchè vendeva loro i DVD taroccati.

Non so se sia militarismo raccontare queste ultime guerre moderne affondando il bisturi nel loro aspetto più terribile, ovvero il sadismo con il quale si studiano i modi per uccidere il nemico. Se l'esercito imperiale usa il fosforo bianco e l'uranio impoverito, la resistenza sfrutta il senso di pietà che ti ispira il corpo morto di una bambino facendotici avvicinare perchè non immagini certo che possano essere arrivati a tanto. A nascondergli nella pancia una bomba.
E' militarismo questo? E' esaltazione del machismo? L'unico problema è che la Bigelow non è capace di dirigere commediole ambientate nel circolo del cucito ma è dannatamente brava nel raccontare storie di maschi, in questo caso combattenti. Maschi con due palle così, tutto testosterone, è naturale. Altrimenti non starebbero lì a maneggiare timer e fili rossi e blu.
Militarismo femminile? E dove sta scritto che una donna non possa raccontare una storia di guerra dalla parte dei soldati imperiali, per giunta firmando un capolavoro?
No davvero, siamo ancora alla vecchia questione, risalente ai tempi dell'Eastwood Ispettore Callaghan, del film americano "criptofascista"? Che tristezza.
L'unica attenuante che trovo a tanta meraviglia (maschile) di fronte al trionfo della Bigelow, parandosi dietro alla questione militarismo, è che la situazione è obiettivamente straniante. Una fascinosissima signora vince con un duro film di guerra contro i tecnopuffi blu dell'ex marito che credeva di stupire anche l'Academy con effetti speciali.
Semplicemente la realtà ha vinto sull'overdose di fantasia. Non c'entra il fascismo, la femminilità, la virilità e quant'altro. E' da secoli che le donne si occupano di problemi reali mentre gli uomini stanno a baloccarsi con i castelli in aria.

C'è anche il fatto che alcuni maschi fanno una fatica tremenda ad ammettere il talento femminile, soprattutto quando è impiegato in campi considerati maschili. Ancor più difficile è accettare che il talento femminile superi il loro di parecchie lunghezze.
Se c'era un'immagine da postare per celebrare l'8 marzo, questa non poteva essere più significativa. Una donna vince l'Oscar come miglior regista dell'anno battendo il suo ex marito, anche lui regista, sul campo. Il gesto è scherzoso, indubbiamente, ma pensate che se avesse vinto Tarantino James Cameron avrebbe provato l'impulso di strangolarlo?

11 commenti:

  1. inutile dirti che il film non lo .. visto ;) però ti lascio una mia considerazione, visto che la pensiamo allo stesso modo: forse solo noi donne riusciamo a rendere bene l'idea di cosa può essere una guerra, questo è strano ma manco tanto visto che siamo quelle che di solito rimangono senza armi a subire (tutti subiscono una guerra, a volte anche chi la vuole, noi donne un po' di più e insieme a noi i bambini..).
    amici tornati dal fronte dove questa nazione diceva di "esportare democrazia" non sono più gli stessi, i loro racconti sono agghiaccianti.. all'unanimità dicono che chi ricordano colme di coraggio sono le donne (dai balcani all'afghanistan con tutti gli altri paesi da "democratizzare" in mezzo).
    non voglio togliere nulla agli uomini, spesso appunto con le vere 00, però in questo "schiava day" di oggi è bene ricordare le nostre imprese anziché riempire il web e le strade di czte.
    i tuoi post per me sono molto importanti sai? trovo molta realtà qui, non vado al cinema da 7 anni, nonostante mi dia da fare a sangue purché ce ne sia almeno uno accessibile anche ai disabili sensoriali, e perché? perché ho perso la vista e non pochi pensano che siccome sono cieca al cinema non ci posso andare (solo uomini mi hanno detto questa cosa che all'inizio mi ha fatto piangere, poi arrabbiare, oggi sono rassegnata e spero di comprare un cinema e fare un film mio il giorno che sarò risarcita, per piazzarmici dentro pure da sola e recuperare quanto ho perso per colpa delle limitate possibilità intepretative di alcuni cervelli..).
    vabbè chiudo qui, mi fa un po' male parlare di cinema, di festival ecc. sarà per questo che mi batto tanto per darlo a tutti, sarà per questo che molti rimarranno scioccati il giorno che i film avranno tutti i sottotitoli e le audiodescrizioni, così come sono rimasti perplessi della vittoria di una donna regista (non plasticona pseudo attrice, ma regista) tanto più di un film di maschi... fragili, tanto fragili al punto che quando tornano a casa da una guerra dicono: le donne sono le più coraggiose, sarà la disperazione, sarà la maternità.. chissà? dico io, ciao, laura

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  2. Anonimo23:24

    Second me però dovresti vedere anche Avatar prima di giudicare. E alla svelta anche, perché io non li ho ancora visti nessuno dei due ;-)
    mad

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  3. Sempre splendida, Lame. Leggere il tuo post è stata l'unica cosa ottomarzesca di questa mia strana giornata. Me ne vado a dormire contenta. Grazie.

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  4. Una bella lezione per i parrucconi di Hollywood. Uno dei migliori film sulla guerra vista dall'interno che sia mai stato fatto.

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  5. donchisciotte12:27

    La papera ha preso un granchio. "Nella valle di Elah" è stato diretto da Paul Haggis, lo sceneggiatore di "Million Dollar Baby". Boal (che è un giornalista, e attuale compagno della Bigelow) vi figura soltanto come autore del soggetto, insieme allo sceneggiatore-regista. Quanto al film della Bigelow: certo è migliore di quel polpettone ridicolo di "Avatar", ma di gran lunga inferiore a quelli dei Coen e di Tarantino, nei quali c'è cento volte più cinema che in tutti gli altri otto messi insieme dei dieci nominati. Se vogliamo parlare di cinema, che nulla ha a che vedere con questioni di genere.

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  6. Questo commento è stato eliminato dall'autore.

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  7. @ donchisciotte
    hai ragione, ho letto troppo alla svelta la scheda su Marc Boal su Wikipedia. Il regista di "Nella Valle di Elah" è Paul Haggis, Boal ne è solo autore del soggetto.

    @ ciorven
    non pretendo che tu capisca l'ironia ed il senso dei pezzi che scrivo ma ho l'impressione che tu commenti unicamente per seminare zizzania. Mi sbaglio?

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  8. Adetrax23:48

    Militarismo femminile? E dove sta scritto che una donna non possa raccontare una storia di guerra dalla parte dei soldati imperiali, per giunta firmando un capolavoro?

    Non è scritto da nessuna parte, infatti è noto da millenni che la cosa più pericolosa al mondo è la potenziale ferocia bellica femminile - Golda Meir docet - (e non per niente si è provveduto a isolarla).

    Oltretutto, dopo aver collezionato le affermazioni di Condoleeza Rice (e meno male che era stata nominata "con dolcezza") ed aver assistito al suo spudorato discorso da liceale innocente durante un'intervista condotta pochi mesi fa da Fabio Fazio, credo non ci sia bisogno di altri esempi.

    E' da secoli che le donne si occupano di problemi reali mentre gli uomini stanno a baloccarsi con i castelli in aria.

    Ah, ah, buona questa battuta, fra l'altro ogni volta che la sento è come se fosse la prima volta ... Silvio risponderebbe che questa è una frase intrisa del peggior virus vetero-femminista e, fors'anche, (non vorrei scriverlo) paupero-comunista ! (scherzo ovviamente)

    Data però la natura vagamente "squaloide" che sottende certi ragionamenti vi butto in pasto anche questo antico detto americano:

    "the only difference between men and boys is the price of their toys"

    ... che però non l'ha detto una donna (anche se quasi certamente è stato suggerito da una donna).

    Il gesto è scherzoso, indubbiamente, ma pensate che se avesse vinto Tarantino James Cameron avrebbe provato l'impulso di strangolarlo?

    Ovviamente no, dato che non è la sua dolce metà (e per giunta non è neanche tanto bello e anche un po' ...).

    Però è inutile continuare a ciurlare nel manico quando è evidente da chilometri di distanza che è stato fatto un piccolo e ironico sgambetto al flusso del potere.

    Sappiamo tutti che l'unica funzione dei film è quella di veicolare dei messaggi emozionali / sub-liminali diretti alle masse e va detto che questi messaggi sono spesso, volutamente, di infima qualità morale.

    Disturbare o togliere riconoscimenti a certe proiezioni (tipo Avatar) è come fermare la suprema volontà che discende dall'alto dei cieli verso i bimbi-minkia adoranti; in pratica è quasi come dare un calcio nelle palle, affettuoso finchè si vuole ma inevitabilmente doloroso, a un ipotetico committente.

    Quindi il gesto dello strozzamento, che ovviamente nessuno può approvare (e che svela molte cose sulle contiguità culturali di chi l'ha esibito) ha la stessa valenza del gesto del mitra fatto l'anno scorso da Silvio verso una giornalista troppo curiosa.

    Per quanto riguarda il tema della violenza maschile sulle donne, lo si è ripetuto fino alla nausea che è un problema genetico (non di genere) e/o di cultura distorta del potere.

    Qui, purtroppo, bisogna prendere atto che la sopracitata spiegazione non solo non è stata assimilata ma non è riuscita neanche a valicare la più elementare soglia di attenzione del genere femminile, dato che si continuano a ignorare completamente le dinamiche che possono portare al "fattaccio".

    Insomma, volendo fare una domanda pleonastica ... voi donne avete mai sentito parlare della 626 e della cultura della prevenzione ?

    Indubbiamente si (anche se non tutte), quindi cos'è che provoca questi ragionamenti a compartimenti stagni ?

    E poi, l'educazione, soprattutto scolastica, di bambini e adolescenti non è da quasi un secolo al 90% in mano alle donne ?

    Cavolo, avete un potere enorme, cosa dobbiamo fare di più, imitare Licio e dirvi di usarlo ?

    P.S.
    Naturalmente siamo sempre in zona ironia :-)

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  9. Ti sbagli, nessuna zizzania. E' che la Bigelow la amo tantissimo e i commenti fuori luogo alla premiazioni li ho trovati delle Mollicate parecchio spiacevoli. Caso mai mi sembra che sia tu ad essere spesso inutilmente aggressiva nella risposta ai commenti con questa faccenda dei troll ecc. A me hai tirato fuori addirittura il Borghese quando ho solo messo leggermente in discussione il presidente-curato...
    (questo commento l'ho già lasciato, ma mi ha dato errore il marchingegno)

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  10. Ciao Lame!

    A dire il vero io mi sarei meravigliato se avesse visnto Avatar, che è un filmino per bambini. Portentoso nelle immagini e negli effetti quanto vuoi, ma pur sempre una favoletta didascalica.

    The Hurt Locker è superiore mille volte e il premio se lo è meritato alla grande. E sono pure contento che abia vinto una donna ovviamente, una ventata di nuovo, finalmente.

    ciao!

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  11. A me piace la Lame aggressiva quando risponde ai commenti. Non nel caso specifico, intendo. A volte però capita di aver voglia di sbattere il monitor in testa a qualcuno. E allora ben vengaaaaaaaarrrrrrgghhhhhhhgrgrgrgrrr!!!!!!

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