venerdì 2 maggio 2008

Un mondo alla rovescia

Fino a qualche tempo fa si sosteneva che il mondo andasse alla rovescia perchè:
"Il più grande rapper del mondo è bianco [Eminem]; il più grande giocatore di golf è nero [Tiger Woods]; la più importante competizione di vela oceanica [America's Cup] è vinta dalla Svizzera; i francesi dicono che gli americani sono arroganti; e i tedeschi sono pacifisti."
Da questa settimana possiamo dire che di questo rovesciamento ne abbiamo avuta la prova definitiva.
Schifani parla di combattere la mafia, Fini ammette l'importanza del 25 aprile, il Papa è meno influente di Kakà, Grillo difende gli evasori, Vittorio Feltri difende Visco e io per la prima volta in vita mia e non l'avrei mai detto, sono d'accordo con Feltri.

Altro che riscaldamento globale, prepariamoci ad avere sempre più spesso il sangue alla testa.

P.S. Volano piume e stracci su Tumblr...

20 commenti:

  1. Anonimo22:52

    Questa cosa di trovarmi d'accordo con Feltri è sconcertante anche per me. Mi sembra di aver ingoiato una cucchiaiata di bicarbonato e capperi.

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  2. Anonimo22:55

    Lame dice: Vittorio Feltri difende Visco e io...sono d'accordo con Feltri.

    Feltri si è rovesciato, ma che tu sia d'accordo con una testa di cactus come visco dov'è la novità? Sei a rovescio come sempre e basta.

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  3. GENIALE QUESTO POST.
    AVREI VOLUTO SCRIVERLO IO!

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  4. Anonimo08:16

    Indubbiamente in questo "relativismo direzionale" si rischia di non capire piu' qual'e' la direzione giusta...
    per fortuna ci sono quelli come ur_ca che ristabiliscono una obiettivita' di giudizio... la direzione giusta e' l'opposto della sua...
    ;)

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  5. Io trovo meschina la trovata di Visco. Questo non significa difendere gli evasori. E' giustissimo che gli organi compententi esaguano i loro controlli e puniscano severamente gli evasori. Un'altra cosa è rendere i propri dati sensibili facilmente accessibili a tutti solleticando le pulsioni più meschine degli individui. Il diritto alla privacy deve essere garantito. Per questo, sono già contraria al fatto che un cittadino qualsiasi possa avere accesso a tali dati recandosi, con carta d'intentità alla mano, presso una Agenzia delle Entrate ma ancora di più lo sono alla loro pubblicazione sul web a scatenare un voyerismo di bassissimo livello.
    Vogliamo fare la lotta all'evasione con il pettegolezzo? Con la segnalazione del vicino di casa invidioso che si chiede come abbiamo potuto permetterci di cambiare l'auto?

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  6. Anonimo09:34

    Concordo con il post, però vorrei dire che il fatto delle classifiche è un po' una montatura, perché la lista dei 100 non è una, ma è divisa in cinque categorie: "leader e rivoluzionari", "artisti e gente di spettacolo", "eroi e pioneri", "pensatori e scienziati" e "imprenditori", e per ogni categoria ci sono 20 persone. Quindi è più corretto dire che nella categoria dei leader (dove ci sono anche degli esponenti religiosi) il papa non è tra i primi venti, ma dire che è meno importante di Kakà è una storpiatura dei giornali, perché si tratta di categorie diverse

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  7. Anonimo09:54

    E' una vera fortuna che le cose hanno una direzione invece molto precisa

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  8. @ watkin
    con un bicchier d'acqua o senza?
    Io senza.

    @ ur_ca
    ah, adesso Feltri non è più dei vostri? Il nuovo Montanelli, neo-rincoglionito?

    @ franco maria
    troppo buono

    @ mikecas
    già, basta no confondersi. ;-)

    @ arabafenice
    i dati erano già disponibili dagli anni settanta. Di diverso c'è che con Internet chiunque può consultarli da casa. Piuttosto chiediti chi ha montato la campagna, chi ha dato la notizia.
    E' una guerra per bande.
    Feltri ha ragione però, la malavita ha ben altri canali di informazione per i sequestri.


    @ skeight
    che il Papa non sia tra i primi venti della sua categoria è una tragedia (dal suo punto di vista). Motivo: non si sbatte abbastanza come il suo predecessore.

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  9. @ lameduck
    ma infatti come ho già precisato che "sono già contraria al fatto che un cittadino qualsiasi possa avere accesso a tali dati recandosi, con carta d'intentità alla mano, presso una Agenzia delle Entrate", cosa che era possibile già da tanto tempo.
    Ma metterli on-line, renderli così facilmente accessibili, mi sembra ancora più grave.

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  10. Do una piccola raddrizzata al mondo:
    Fini ha parlato del 25 aprile come festa della libertà dai totalitarismi, non come liberazione dal fascismo...

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  11. Anonimo19:48

    @ Lame
    allora non capisci! E' il Feltri alla rovescia che in questo caso la pensa come Visco e comunisti-tèstadcàz. Tu invece non pensi, pascoli col gregge e basta.

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  12. Noto con tristezza che persiste il vezzo di insultare quando non si è d'accordo (ma forse non si hanno altre idee).
    Lameduck, non ti deprimere troppo: a me è capitato, una volta, di essere d'accordo con Tremonti... non ti racconto lo shock! :)
    Quanto al "casus belli", mi lascia indifferente. A me non importa nulla se qualcuno mette in rete i miei redditi, non solo perché non ho proprio alcunché da nascondere, ma anche (ops, scusate...) perché ho la posta elettronica sotto controllo, il cellulare pure, il telefono di casa anche... e allora? Ma nel mio caso la chiamano sicurezza, mentre quando tocca agli altri è violazione della privacy. Mah!

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  13. Anonimo01:19

    peccato che a questi campioni di correttezza e d'imparzialità, pieni di argomenti di grande interesse, sfuggano gli abituali insulti diretti a chi la pensa diversamente da loro. Povere vittime!

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  14. Anche e soprattutto come informatico conosco l'importanza della privacy e per questo motivo non sono favorevole a quello che ha fatto Visco. Trovo legittime le preoccupazioni espresse da Grillo e in un certo modo confermate dall'intervento del Garante della privacy e dalla situazione internazionale. Infatti i giornali, al contrario di quello che ha affermato Visco, riportano anche che questo provvedimento è unico al mondo. “[…] In Gran Bretagna e Stati Uniti le denunce fiscali sono sempre salvaguardate dal diritto alla privacy, mentre in Irlanda la «gogna» su internet è riservata solo agli evasori […]” [Corriere.it]

    Poi in Italia, se non sbaglio negli uffici pubblici bisogna fare la richiesta oltre ad una fila e quindi non è come accedere ad un sito web!

    A differenza del precedente Governo Berlusconi, il Governo Prodi nella lotta all’evasione fiscale stava facendo bene, ma quest'ultimo provvedimento è inutile e dannoso.

    Ciao cara Lame, buona domenica

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  15. @Elena
    "A me non importa nulla se qualcuno mette in rete i miei redditi"
    a te no, a me sì. Eppure ti assicuro che anche io non ho nulla da nascondere, lavorando grazie ad una borsa di ricerca (e sai come è messa la ricerca in Italia...)con ritenute alla fonte.
    Però non mi va che il mio vicino di casa possa prendere facilmente visione dei miei dati per farne oggetto di pettegolezzo.
    Il diritto alla privacy è sacrosanto, poi ognuno - se non ne sente il bisogno - è libero di divulgare i propri dati come crede. Ma deve essere scelta dell'individuo non di Visco o dello Stato.
    REsta sempre il diritto delle autorità competenti ad effettuare i necessari controlli.

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  16. Anonimo11:48

    in una letterina di natale, tanti anni fa, lessi: "babbo, se tu sarai buono con me io sarò buono con te".
    Ecco, lo stesso vale per lo Stato. Uno Stato dove iva, imposta sul consumo (servizii) e irpef tassano per ben tre volte anche i soldi versati allo stato. Cosa pretendete? Siamo già a 90 gradi e chi ci riesce fa bene a togliersi da questa scomoda posizione. Perchè criticarlo? Siamo forse invidiosi? Perchè violare il privato per mettere alla gogna coloro che sanno e possono difendersi dai soprusi di uno stato vessatorio che per non assottigliare le sue entrate perpreta impunemente questa iniquità? riflettete campioni di onestà che richiedete interventi in nero quando vi va comodo e siete pronti a puntare l'idice sugli altri. !

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  17. “E che il prossimo governo abbia il coraggio di schierarsi con le persone perbene e non più coi profittatori. Finché non sarà così, finché il fisco non sarà una casa di vetro, noi protesteremo. Non si abusi della nostra pazienza. “

    Vittorio Feltri
    Libero 1 maggio 2008
    ----------
    Feltri è un gran paraculo, se spera nel prossimo governo per la trasparenza forse è meglio che si rilegga “la casta” di Stella. Per quanto riguarda invece la pubblicazione dei redditi, sinceramente a pelle l’ho trovata una violazione della privacy,ma se non si ha nulla da nascondere, chi se ne frega. Se poi è servita vista la reazione spropositata e ingiustificabile di Beppe Grillo ed è servito affinché “i grillini” sapessero che anche B.Grillo non è Teresa di Calcutta, ben venga :-D ma ha sicuramente scatenato nel vicino quel nonsochè di voyeurismo. E comunque uno come Feltri che guadagna qualcosa come 15.000 euro al mese può dire quello che vuole per fare il bravo giornalista, ma certamente è uno di quelli a cui piace tanto sbatterti i soldi in faccia: non riesco a prendere in considerazione una sola parola di quello che dice in quell’articolo; è quasi paradossalmente più obbiettivo Facci su Macchianera.net www.macchianera.net/2008/05/03/si_ma_pero_in_norvegia.html#more

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  18. @arabafenice: prendo atto che la tua posizione è diversa dalla mia, ma altrettanto legittima (per me). Ma vorrei sottolineare che, tutto sommato, non è - a mio avviso - questo il punto. Perché una dichiarazione dei redditi, al di là del voyeurismo che può scatenare, non dice nulla, non prova nulla. Il problema, per me, è più a monte - e nessuna dichiarazione lo può risolvere. Che mi importa sapere che Grillo guadagna 4 milioni di euro? Anzi, direi che è pure onesto, visto che ne lascia quasi la metà allo stato! Il fatto però è: Grillo (ma lo cito solo come esempio e non perché ce l'abbia con lui) dichiara effettivamente tutti i suoi redditi? Per sentito dire ieri sera dalla Littizzetto: non è che un Benetton che dichiara meno della Littizzetto stessa dovrebbe quantomeno fare riflettere? E' per questo (anche) che la pubblicazione dei dati non mi cambia la vita...

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  19. @ elena:
    anche a me la pubblicazione dei redditi non cambia la vita ma, discutendo del principio, penso che sia una grave violazione della privacy.
    Quanto riporti è senz'altro vero e a mio parere conferma che tale provvedimento è anche inutile.
    Infatti, mi domandi "non è che un Benetton che dichiara meno della Littizzetto stessa dovrebbe quantomeno fare riflettere?". E io ti rispondo: "Certo che dovrebbe fare riflettere: ma non me, o te, o il vicino di casa di Benetton o della Littizzetto. Dovrebbe fare riflettere le autorità preposte al controllo fiscale, le quali hanno accesso ai dati dei contribuenti senza il bisogno che siano on-line".

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  20. Anonimo11:50

    Premetto che anch'io non ho nulla da nascondere visto cher pago le tasse anche per chi non lo fa'.
    Però utilizzerei il metodo irlandese tipo "gogna mediatica" cioè solo dopo l'effettiva scoperta dell'evasione.
    Sarebbe un buon modo per evitare quel dentista piuttosto che quella parrucchiera.
    Del resto altrimenti non mi sembra molto utile.

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